LIBERE RIFLESSIONI SUL PADRE NOSTRO
Mi permetto di riflettere sulla versione storica del Padre Nostro in un tentativo di immergermi nei significati delle frasi, lasciando aperte finestre su considerazioni e possibilità varie.
Matteo5 “E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Padre nostro che sei nei cieli
Esiste un padre che è di tutti o solo di alcuni privilegiati? Se il padre è di tutti noi, allora è patrimonio universale ed è prendendolo in considerazione che siamo tutti fratelli per lui. Cosa ci allontana da lui? Cosa ci avvicina a lui e cosa ci avvicina tra di noi? Perchè non viene accolto universalmente? Perchè ci sono ego distorti e separati che fanno la sua vece. Cosa dobbiamo fare per conoscerlo? Respirando lascio cadere la mente e l’ego ed ascolto la mia coscienza, il mio cuore. Respirando mi immergo nel momento per quello che è a prescindere dalla storia, dalla mia archeologia interiore. Respirando sono semplicemente nell’attimo e posso accettare il fatto che esista qualcuno o qualcosa che mi collega al tutto e ci unifica come tocco invisibile e solidale.
sia santificato il Tuo nome
Cosa significa santificare? Passare ad uno stato di perfezione attraverso una grazia o un riconoscimento specifico. Il nome di qualcuno è ciò che lo contraddistingue nella società. In una società cosmica, chi è il padre di tutto? Se esiste una perfezione che unifica, è nel riconoscerla che viene resa santa. E’ nella sua individuazione, nel precisarne il significato essenziale che se ne celebra la virtù. Anche se il nome non è conoscibile, diventa santo nel silenzio che lo accoglie riconoscendolo, che lo riconosce accogliendolo.
venga il Tuo Regno
il regno di qualcuno è l’insieme di un territorio e dei popoli che lo abitano. E’ anche l’insieme delle leggi e dei regolamenti, degli usi, delle norme e delle abitudini. Il regno di Dio Padre come può essere? Se lo pensassimo, come lo concepiremmo? Sarà un regno di giustizia o inganni? Di amore o crudeltà? Di pace o violenza? Respirando concepisco un regno ultramondano, celestiale, sublime, qualcosa di unico e particolare che ha delle caratteristiche molto precise.
sia fatta la Tua volontà
la volontà è l’atto di tendere verso fini specifici, determinati. Le azioni sono rivolte verso scopi precisi. Gli scopi diventano i magneti che attraggono le intenzioni e le azioni, i soli intorno cui ruotano gli intenti. Respirando immagino che il padre amorevole di tutti, infinita creatività, amore ed armonia, abbia una sua propria volontà da affermare.
come in cielo così in terra
non solo in cielo e quindi nei cieli, ma anche in terra. Gesù è sceso infatti per portare il messaggio e la testimonianza di una realtà che va oltre l’invisibile e che probabilmente è accessibile tramite il nostro mondo interiore. Le risposte sono dentro di noi ed al contempo oltre. Non siamo solo ciò che crediamo di essere. La nostra vera patria è l’infinito.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
fa che anche oggi possiamo avere il nostro nutrimento fisico ed energetico, il nostro pane supersostanziale, l’energia, la consapevolezza, la lucidità, la voglia di vivere, la capacità di agire, interagire, creare.
rimetti a noi i nostri debiti
se abbiamo degli obblighi verso qualcuno, se abbiamo sbagliato, se abbiamo trasgredito certe leggi, perdonaci, facci prendere consapevolezza e coscienza dei nostri errori, insegnaci a vederli per rimediare ad essi.
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
lo stesso privilegio che ci concedi lo concediamo a coloro che hanno sbagliato nei nostri confronti. La liberazione interiore è la chiave per una vita rinnovata dal perdono, dall’amore, dal risveglio spirituale. Nessuno è perfetto, a meno che non si riconosca in Te e non faccia la Tua volontà.
e non abbandonarci alla tentazione
“non indurci in tentazione”, citava il testo prima dell’ultima revisione. Un padre può indurre alla tentazione? Farei questo per mio figlio solamente se fossi certo che ciò che impara dall’esperienza ha un valore. Lo farei anche per qualcosa di pericoloso? Non sono forse le tentazioni delle prove vinte le quali si diventa più forti? Certo, ma è obbligatorio crearsi dei percorsi ad ostacoli? Io posso accettare anche il termine “non ci indurre” inteso come atto di volontà del padre che vuole portare il figlio a rimanere nella tentazione. Ma questo sarebbe una sorta di intento demoniaco. Credo che la richiesta sia una sorta di richiesta di soccorso, salvataggio, attenzione verso i rischi che corriamo. Se abbiamo bisogno, dacci una mano, non lasciarci soccombere. Quali tentazioni ci sono nel mondo? Possono essere davvero tante e mascherate. Esistono tentazioni più o meno pesanti e gravi. L’eroina è una tentazione molto più pericolosa di un babà. Ma il babà per un diabetico di un certo tipo può essere una tentazione pericolosa. Io credo che il significato sia quello di non indurci e certamente non abbandonarci affinchè non rimaniamo schiavi del maligno, dell’anticristo, dell’incoscienza, degli automatismi, delle sofferenze che possono essere trasformate.
ma liberaci dal male
la richiesta diventa quella di una purificazione a tutti gli effetti. Respirando, prendo consapevolezza dei miei errori e chiedo allo spirito universale onnipotente di essere liberato dal nocivo, dal dannoso, da ciò che impedisce la mia gioia e che ostacola la mia piena realizzazione come essere spirituale, sancita dal realizzare ed esprimere una beatitudine eterna ed infinita che può accompagnarmi nel mio viaggio cosmico eterno. Il bianco è il colore della purezza, della spiritualità, dell’energia, della vita. Eppure l’esistenza ci mette in contatto con tutti i colori nel bene e nel male. Le energie con cui ci confrontiamo sono diverse. E’ la nostra capacità di discernere, comprendere e trasformare che ci aiuta nelle difficoltà. Se da soli non ce la facciamo, un aiuto celeste è sempre ben accetto.
Amen.
Così sia
Respirando prendo consapevolezza della mia vera vita, al di là delle contingenze e dei fatti, valorizzo l’essenziale rispetto all’accidentale, mi rendo conto che il privilegio di esistere in un corpo fisico per determinati scopi non è stato concesso solo a me ma a miliardi di altri individui. Mi assumo così la responsabilità piena di come utilizzo il mio corpo e la mia mente, delle mie scelte, decisioni ed atti. Prendo consapevolezza dei miei sbagli e chiedo aiuto al mondo invisibile. Sono un figlio di un padre celeste che ha dei progetti particolari per tutti noi. E’ in mio potere ascoltare la sua volontà.