Attualità e società

Come non farsi trascinare alla deriva – essere bambù

A volte non è facile rimanere stabili. In questo preciso momento la società è in preda ad una sorta di follia.

L’etimologia di follia richiama al concetto di “pallone” ma anche  “vuoto”, “mantice”. Un pallone pieno di vento, un uomo con la testa vuota riempita di aria, fuori di senno. Uno che non ragiona secondo i canoni accettati.

Ma un folle è anche un creativo un mistico, uno che vive secondo criteri alternativi, nel bene o nel male.

Se Hitler era un folle, lo potevano essere anche un Van Gogh o un Mozart. Fuori dagli schemi e dall’equilibrio tenendo schiacciato un piatto della bilancia.

Una società impazzita e lasciata priva di una guida saggia pone le menti più disparate nelle mani dell’emotività che rompe per l’appunto ogni schema. Rinascono nazismi, stalinismi, mediocrismi, opinionismi, scismi. Si diffondono disperazioni, paure, terrore, rabbia, violenza.

Un nemico invisibile annunciato diventa portavoce di un siero magico o tragico, un siero salvifico di fronte al quale persino la chiesa si inchina. Il siero che vuole toccare anche i bambini tutti nel mondo e del quale non si sa bene cosa contenga. In certi film c’era chi vendeva pozioni magiche, ma veniva puntualmente smascherato.

E mentre si inginocchiano calciatori di fronte a chissà quale valore, valori supremi come la libertà, la democrazia, la libertà vengono calpestati. Valori conquistati sappiamo bene con quanto sudore e sangue. E’ il trionfo dell’ipocrisia, delle grete, del grande reset, del qualunquismo, della scienza da salotto, della neo propaganda nazi fascista degli anni duemila.

E’ il trionfo dei filantropi che annunciano una pandemia e speculano e dei draghi che additano chi non si inchina come portatore di morte. Entrambe portano una sfiga tellurica.

Io sprofondo nei meandri terrifici del mio scantinato mentale e trovo disperazione, istinti omicidi, guerra, violenza. Non sono puro nè vergine nè immacolato. Sono ciò che sono e porto con me una storia karmica.

L’istinto è una parte molto reale della vita. Quando uno si fa prete o monaco deve scontrarsi con la propria verità interiore, con la propria energia pulsante reichiana e noi dobbiamo fare i conti con i nostri istinti. Un conto è essere bigotti, un conto è tirar fuori le palle per rispondere a ciò che accade. Un conto è anche saper gestire i nostri combustibili emozionali grezzi: rabbia, violenza, distruttività.

Chi liberò la Germania dal nazismo fu protagonista dello stupro di un milione di donne tedesche. E’ l’istinto che comanda quando lasciato libero. E sono la propaganda e la manipolazione a creare società ipnotizzate.

Come non farsi trascinare alla deriva da quanto sta accadendo?

Credo che la miglior soluzione possibile sia

IMPARARE DAL BAMBU’

  • forte capacità di contrastare l’inquinamento atmosferico e del suolo: con le sue radici il bambù trasforma gli inquinanti (compreso l’azoto) in biomassa
  • resistenza agli incendi: allo stato verde è difficilmente combustibile ed anche se si brucia la sua parte aerea e il suo carattere rizomatoso gli garantisce la capacità di rigenerare comunque canne nuove ogni anno
  • “Essere come il bambù significa avere la capacità di lavorare sul proprio essere interiore, investire sulla propria resilienza e non avere paura di “piegarsi” una volta ogni tanto. Essere come il bambù significa fondamentalmente essere capaci di sviluppare due componenti essenziali nel momento in cui ci si trova di fronte a delle difficoltà: la resistenza e la flessibilità” (da psicologi-italiani.it)

Aiutati dal nostro osservatore trans-personale, dal testimone che vive con noi possiamo affrontare questa ennesima sfida storica sociale apocalittica.

Sì, probabilmente siamo alla fine dei tempi ed alla resa dei conti con quel sistema manipolatorio che da secoli si fa beffa della società creando divisioni, scompensi e che governa tramite i ricatti, responsabile dei più efferati crimini contro l’umanità.

Teniamo duro, anzi …..

RIMANIAMO FLESSIBILI E RESISTIAMO!!!!

Impariamo a guardare fuori gli abomini di questa feccia chiamato grande fratello e a guardare dentro come questo confronto sa tirar fuori il meglio o il peggio di noi.

Poi l’abilità nostra sarà saper essere lucidamente folli, uscire dagli stereotipi sociali per ascoltare il vento che soffia non nella nostra testa ma nel nostro cuore.

Una grande abilità in grado di trasformare tutto ciò che incontra. In meglio, si spera.

RESISTERE FINO ALLA FINE!!!!

Paolo Milanesi

 

 

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