GUARIGIONE

CONSIDERAZIONI IPNOTICHE PER LA TRASFORMAZIONE

L’ultima discesa mi ha portato in un precipizio.

E adesso come uscirne?

Mi guardo intorno rendendomi conto che per risalire basta solamente qualcosa … forse un cambio di prospettiva, uno switch, un balzo quantico intuitivo, un impegno speciale.

Rimango nel malessere

  1. Male dell’essere
  2. Essere nel male
  3. Essere del male

Un male radicato non esiste. Non può farlo!!

E’ semplice spazzatura cosmica.

Respiro e concepisco la trasformazione che inesorabilmente accade

Porto tutto nel cuore

La testa è di troppo

Una trasformazione è sempre accaduta.

Ho già superato di tutto.

E poi ci si può spingere oltre ma solo fino a un certo limite

L’infinito si estende senza guardarsi indietro

Mi chiedo che ne sarà di me se continuo a rimanere qui, in questo abisso.

Così decido di muovermi

Un passo verso qualunque direzione è meglio di niente.

Scesero dal carro per essere giustiziati e questo non solo per causa del nero o del rosso

E’accaduto nella storia, nei secoli. L’uomo si perde facilmente.

Le tenebre poi che si accolgono, invitate dalla luce non si lasciano sedurre e continuano.

“All’inferno c’è posto per tutti” pensano

Sì ma … altrove?

Errore: vagare di qua e di là

Mi do una meta: ritrovare la pace!!

Fare pace con me stesso e con questa parte spaesata e perduta.

Respiro centrandomi nel cuore

“Che cosa vuoi?” le chiedo.

Sostenuta dal mio respiro mi risponde

“ …………………. ”

“E se lo ottieni cos’altro vuoi?”

Continuo a chiedere fino a trovare il bandolo della matassa percorrendo il filo di Arianna.

Sbagliare: da “balium” ma con la “esse” sottrattiva. Senza luce!!!!

Senza luce non vedo. Brancolo.

Senza luce comunque ricado in me stesso e questa è la mia salvezza ma solo se mi tuffo nel cuore.

E’ il cuore che trasforma nell’accettazione

Costretto a entrare in contatto con ciò che accade dentro di me lo assaporo.

Ne percepisco la consistenza, anzi, l’inconsistenza.

E’ mantenuto in aggregazione da semplici pensieri, da giudizi, da sensi di colpa.

Respiro e percepisco il gusto di questo “male”, della deviazione, della distorsione.

E’pur sempre energia vibrante.

Non giudico!!

Giudice: colui che dice, che si pronuncia su qualcosa

Sospendo il giudizio e accolgo.

Lascio entrare ciò che è nella piena consapevolezza

Lo accolgo come fa una madre con il suo bimbo piccolo, come fanno i maestri con le emozioni

Energie caricate di un senso che vibrano a una frequenza particolare

Gli atomi dello zucchero sono quelli del sale?

 Siamo formule chimiche

Ogni cosa lo è.

Lo sono il sorriso, la tristezza, lo sono l’angoscia, la disperazione e la beatitudine.

Accolgo ciò che è per quello che è

Non penso, non dico nulla, non costruisco nuvole di immaginazione.

Respiro                               Accolgo                              Trasformo

Mi dispiace                 ti prego                  perdonami                grazie               ti amo

  • Maria che scioglie i nodi, un semplice quadro barocco
  • Maria che scioglie i nodi, una corona di dodici stelle

Il tre (la perfezione) e il quattro (il mondo) si incontrano.

Ma suvvia, potrà mai il mondo essere perfetto?

Ciò che è  è perfetto per quello che è.

Allora anche noi siamo perfetti.

Allora tutto è meravigliosamente perfetto e rimane perfetto anche dopo aver operato il cambiamento

Se mi trovo nell’abisso va bene così. E’ tutto perfetto ……….. ma allo stesso tempo ………..

PERFETTIBILE                                  TRASFORMABILE

Si tratta  di accettarlo perché ogni qualvolta mi lamento, mi colpevolizzo o mi dispero non faccio altro che scavarmi una fossa più profonda palata dopo palata.

Per seppellirmi nella convinzione di non poter risolvere, di non saper uscire più fuori

Limitando la mia resurrezione

Lo so, è dura. Sembra assurda e dura la vita ma la vita è vita.

La vita accoglie tutto ciò che accade

Come un data base e molto di più. Con un senso dell’umorismo incomprensibile da questo piano.

Non può essere vero che accade ciò che accade!!

Respiro di nuovo, chiudo gli occhi e ritorno nel buio interiore.

Lo zucchero si scioglie nel tè, nel caffè, nei liquidi più svariati.

Sciolgo questo nodo che ho fatto mio nell’accettazione e nel perdono

Respiro. Qui e ora.

Non domani, non ieri.

Qui e ora o mai più.

Respiro, accolgo e trasformo nel qui e ora

E’ adesso che posso camminare con gioia.

E’ adesso che posso trasformare.

E’ adesso che mi perdono, che perdono, che mi libero e che libero.

Respiro e ringrazio ciò che scioglie, ciò che cura e che guarisce

Non ho bisogno di risalire dagli abissi che ho creato con molta fatica.

Sono già fuori                      totalmente libero

 

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