Paolo Milanesi MUSICA

MUSICA & MEDITAZIONE – CD INTERPLAY – Paolo Milanesi e Giuseppe Kalyan Bianco

Chissà se è nato prima l’uovo o la gallina, chissà se prima del silenzio è nato il suono.

Certamente suoni e silenzi si accompagnano.

Non esistono canzoni o composizioni che distribuiscano note in continuazione senza intervalli tra una frase musicale e l’altra. Sono proprio certi contrasti a rendere i momenti più interessanti.

Se la sigaretta è surrogato del capezzolo materno, il ritmo di un tamburo riecheggia il battito del cuore della mamma per ohni bambino che abita il ventre prima di apparire al mondo.

Ogni cosa è suono, colore, vibrazione, serie di atomi disposti in una certa sequenza.

Siamo forme in movimento riempite di contenuti e ascoltiamo voci, suoni, rumori.

Siamo immersi in ambienti sonori, visivi, tattili, odorabili.

Respirando non posso fare a meno di trovarmi in qualche luogo ad una certa ora, un certo minuto, nel secondo che è già passato.

I suoni si combinano e le voci anche. Ascoltiamo musiche, canzoni, dialoghi, monologhi, notizie.

L’orecchio percepisce.

La mente elabora.

L’immaginazione crea.

Fabbrichiamo storie sulla parola di troppo o su quella malcompresa.

Al di là, a volte ma solo in certi momenti, ci rendiamo conto di poterci addentrare  in altri territori.

Senza pensieri, senza parole, senza immagini necessarie.

Respiro.

Chiudo gli occhi, incontro il buio.

Respiro.

Oppure in certi momenti mi trovo senza pensieri, in una sorta di vuoto che mi libera da tutto e tutti.

Meditare è spegnere la mente e aprirsi a ciò che è per quello che è oppure a ciò che rimane quando tutto scompare.

Calmare la mente e aprirsi ad una trascendenza.

Svuotarsi di contenuti, smarrirsi nel senza tempo, perdersi.

Smarrire la propria identità presunta, lasciare da parte la personalità presente, incontrare il reale.

E’reale ciò che permane, che sopravvive, che si mostra al di là di qualunque illusione.

Le forme vanno e vengono, gli oggetti si decompongono, le situazioni cambiano.

Siamo come in un film, proiezioni olografiche riempite di emozioni.

Respiro e cavalco attimi collegati tra loro da una sorta di nulla oppure di pienezza.

Dipende dalla tua percezione.

Cosa ci tiene insieme fino a formare un essere particolare e unico?

Quale funzione speciale aggrega le nostre parti?

Questa vita che è mistero e che ci ha magicamente fatti apparire come una personalità è qualcosa di  meraviglioso. Il senso di meraviglia è ciò che ci potrà salvare in qualunque situazione.

La chiave è questa: saper riconoscere la magnificenza. Essere grati.

Sulle cime delle Dolomiti o di fronte al tramonto in riva al mare, trovandomi di fronte una bella donna o il sorriso di bambini, confesso che mi sono perduto.

Respiro e cerco di apprezzare ogni occasione per andare oltre il consueto, gli stereotipi, la follia e la limitatezza di una società convinta di certe verità che riesce a stravolgere i valori più preziosi e a manipolare coscienze sonnambule.

Piangono i ricchi e piangono i poveri. Tutti un giorno ce ne andremo con un soffio.

Respiro perché sono vivo, imprigionato in un mondo ma  …. per fortuna  …. vivo.

Nulla è perduto ma solo se saprò perdermi, rinunciare alle mie ragioni, all’ego, a proiettare continuamente la mia storia.

Tra un suono e l’altro c’è sempre una sorta di silenzio vitale che mi collega al cosmo, alla stella più lontana, all’infinito.

Ascolto musica per riempirmi di qualcosa oppure ascolto i silenzi tra le note per catturare il trucco del prestigiatore che agisce dietro le quinte.

Respiro.

Mi sciolgo.

Spengo la testa.

Accendo il cuore.

Lo collego all’udito.

Mi totalmente immergo nella musica. Mi lascio condurre.

Respiro.

Divento la musica.

Sono le note, i momenti musicali e ciò che rimane quando si interrompono.

Mi lascio condurre da ciò che accade. Mi lascio trasportare.

Sono fatto di atomi, di suono, di liquido.

Ogni vibrazione imprime forme geometriche armoniose o distorte nelle mie cellule.

Ascolto e lascio che qualche liberazione accada.

Tra tensioni e risoluzioni, tra eccitazioni e rilassamenti, cavalcando domande e risposte procedo.

Tra fuori e dentro e tra dentro e fuori.

Diventando uno con ciò che accade.

Una cosa sola con tutto  andando anche oltre.

Nessuno sforzo, nessun tensione, nessun dover essere o dover fare o dover realizzare.

Ciò che accade è tutto.

Così l’ascolto della musica mi porta in meditazione.

Unico mio lavoro … respirare e lasciarmi condurre.

E’ accaduto suonando questa musica.

Può accadere ascoltando questa musica.

Serve solo la giusta situazione che facilita.

realizzando questo album con Giuseppe Kalyan Bianco per Level49.

Copertina CD Interplay - Paolo Milanesi Giuseppe Kalyan Bianco

 

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