I SOLDI
Se penso i miei pensieri li trovo immediati, spontanei e riempiti di contenuti particolari.
Sono nuvole a volte cariche di emozioni, a volte più leggere.
Le preoccupazioni ad esempio sono quegli atteggiamenti che portano a occuparsi prima che qualcosa non ancora accaduto possa accadere. E se … e se …. E se … allora.
In tutti questi automatismi cerebro-emozionali mi capita sovente di avere nei miei pensieri l’argomento denaro.
Decido quindi di concedermi una pausa di riflessione su cosa siano effettivamente e cosa rappresentino per me i soldi.
- Denaro: il denarius era la moneta che nell’antica Roma valeva dieci assi.
- Soldi: il solidus era una moneta d’oro
Quando parliamo di denaro o di soldi ci stiamo riferendo a una componente quantitativa spesso ambiguizzata. Dire “non ho soldi” chiarifica l’aspetto che non sia abbia a disposizione una quantità utile per qualcosa. Quantifica una mancanza. Ci si ferma ad un limite e così facendo si denotano i confini delle esperienze che potremmo fare, dei doveri che dovremmo compiere, di ciò che potremmo ottenere se solo …..
“Mi piacerebbe andare a New York ma servono troppi soldi”
Questo è un modo per impedire a se stessi di attivare un potenziale alternativo che potrebbe dimostrarsi vincente. Significa pre-cludersi. Metto davanti una porta e la chiudo quando invece potrei fare di quell’obiettivo uno stimolante carburante per la mia immaginazione e la mia volontà.
Il proprio rapporto con il denaro viene misurato da una sorta di termostato finanziario che ci fa capire in che situazione ci troviamo e che monitora il risultato delle nostre aspettative, delle nostre convinzioni e della nostra situazione economica globale.
Paradossalmente comunque un ricco può sentirsi povero se pensa alla mancanza e un povero può sentirsi ricco se si apre all’abbondanza universale ed alla gratitudine.
Diciamo che il nostro rapporto con i soldi coinvolge più livelli e più visuali
Secondo un livello prettamente fisico-materialista facciamo i conti con lo stipendio, le entrate economiche, il patrimonio, le svariate uscite finanziarie in un costante flusso di cassa che poggia sulle basi del patrimonio per l’appunto. Patrimonio: il complesso dei beni, mobili o immobili, che una persona (fisica o giuridica) possiede.
Un altro aspetto è legato alla psiche e alla percezione. Dentro di noi abbiamo dei programmi che si basano su emozioni, valori e convinzioni. Li abbiamo elaborati nell’arco del tempo e per ogni macro concetto è sempre sottinteso il significato che diamo ad esso in modo inconscio. Intendiamo qualcosa ma non sappiamo bene cosa. Parliamo così di “ricchezza”, “scarsità”, “successo” e lo facciamo in maniera automatica senza soffermarci su cosa intendiamo per davvero.
Un ulteriore livello potrebbe essere il livello più sottile, spirituale, in grado di connettere il concetto alla verità in sé.
Che cos’è dunque la vera ricchezza?
quanto siamo ricchi?
chi diventiamo da ricchi?
Se riusciamo a fermarci ogni volta che ci sentiamo a disagio parlando di denaro, di bollette, di “vorrei ma non posso” incontriamo l’opportunità per scoprire la nostra programmazione, per lavorare sugli schemi mentali, per cambiare la nostra mente al fine di renderla un prezioso strumento al nostro servizio.
I soldi sono un semplice strumento energetico che carichiamo delle nostre emozioni e che servono per valorizzare gli scambi di beni e di servizi.
Quanto credo di valere?
Quanto credo di meritare?
La mescolanza di fiducia, immaginazione, etica, pazienza e perseveranza è la formula per ogni ricchezza, per ogni grandiosa realizzazione. Per questo serve un lavoro vero e proprio.
Un abbraccio
Paolo Milanesi