Se tutto fosse perfetto e meraviglioso … come sarebbe?
Perdiamo molto tempo a pensare in modo automatico, a immaginare che le cose vadano in un certo modo quando magari vanno in un altro.
Impieghiamo buona parte del tempo in una sorta di variegate e caleidoscopiche“pippe mentali”.
Io parlo per me, chiaramente.
Io ho una mente e a volte vengo usato da essa.
Non sempre per fortuna.
Ho imparato nel tempo, attraverso molto esercizio, che se riesco a vederla e considerarla per ciò che dovrebbe essere (ossia uno strumento utile) non le concedo per troppo tempo di fare da padrona, di trascinarmi da un’illusione all’altra, da un’immaginazione all’altra.
Essere padroni di se stessi è un obiettivo molto importante e prestigioso. Significa avere una sorta di controllo, di attenzione a ciò che entra ed esce nella propria casa, nel proprio tempio.
La mente la posso lasciar fare, con le sue chiacchierate, i suoi dialoghi costruiti in modo ipnotico e creativo usando problemi, difficoltà, aspettative e sogni dell’attimo.
Introduco semplicemente quella seppur piccola fondamentale distanza che mi permette di osservare il teatro, come uno spettatore seduto in platea, per rendermi conto di quanto durante la giornata io investa in cose automatiche e fuori dal mio controllo.
Con il respiro riprendo possesso del mio corpo, della presenza.
Considero ogni difficoltà per quello che è.
Mi fermo e penso …..
“Se tutto fosse perfetto e meraviglioso … come dovrebbe essere?
Come sarebbe?
Cosa dovrebbe accadere e cosa sarebbe successo per farmi sperimentare questa magia?
Chi sarei? Come mi sentirei? Cosa vedrei e udirei?“
E’ possibile dare energia a un campo energetico alternativo, felice, gioioso. A volte basta sapersi fermare, respirare, prendere coscienza del proprio potere e informare l’universo di ciò che si vuole manifestare.
L’esistenza diventa allora un gioco creativo di pensieri, parole e immagini.
Come è del resto in realtà, nel bene e nel male.