Testa, Croce o Gentile?
Siamo qui per un motivo o forse no.
Siamo semplicemente qui in una storia che è sempre contemporanea, razionale, vitale. Storia che si decide si attua, si scrive, si deposita e rimane come pensieri di assoluto materializzati.
Non so chi scegliere tra Croce e Gentile. La filosofia mi disturba, non come ricerca ma in quanto deviazione. Perchè complicare tutto? Ciò che è …. è.
Respirando spengo la mente ed i dubbi. Trovo l’arte nel momento ed anche il suo spirito e la sua filosofia. Spirito dell’attimo, del non senso, di una celebrazione inutile ma non dannosa.
Fascista o anti fascista? Gender o transgender?
E’ nell’omosessualità il principio dell’etero, al di là della scelta specifica. E’ il dubbio la vera soluzione, senza preoccuparsi della perdita di una convinzione.
Il torto è anche ragione. Perchè difendere qualcosa di relativo?
Cosa è in grado di assolutizzare i concetti? Un regime? Una prepotenza?
Ed i concetti sono cose? Hanno il potere di razionalizzare la realtà?
Pensare qualcosa è viverlo?
Vivere qualcosa è esprimerlo?
Chi testimonia il vero? Chi lo ha vissuto o chi ne parla?
Allora Croce o Gentile o questo o quell’altro?
Sapete, tra tutti i miei dubbi, scelgo Testa, Gianmaria Testa.