LA VERA RICCHEZZA
Ciao,
ci fu un tempo in cui ero ossessionato dai soldi, da una sorta di imperativo interiore che mi suggeriva un senso del dover diventare … ricco.
Non era una cosa dolorosa, ma una sorta di monito continuo, quasi un’ossessione.
Un uomo per realizzarsi deve essere ricco.
Allora lessi la gran parte della letteratura sullo sviluppo personale riguardo la ricchezza: Bob Proctor, Napoleon Hill, T. Harv Eker ….
Quando mi misi in gioco per arricchirmi con mie iniziative accadde l’esatto opposto. Mi indebitai ulteriormente.
Qualcosa non tornava.
Probabilmente non stavo usando gli strumenti giusti, o non li stavo usando nel modo appropriato.
Ebbene, una volta risolti i nuovi problemi economici creati dai miei tentativi, con l’assottigliarsi dei debiti mi trovai più rilassato e lucido. Ritrovai la luce in fondo al tunnel.
Un giorno sentii una conoscente parlare “ma perché quelli hanno un mucchio di appartamenti, di soldi e io no!!”.
Era una sorta di capricciosa frustrazione.
Compresi che ciò che anche io inseguivo era un’idea nel mio immaginario, uno stereotipo, quello dell’uomo ricco, potente o del dover inseguire una ricchezza a tutti i costi.
Ma un uomo è felice solo se è ricco?
Quella mia ricerca mi aveva fino ad allora reso felice o era piuttosto divenuta un’ossessione non sostenuta da una base etica nel lavoro, nella vita, nelle scelte nei comportamenti?
Mancava qualche gamba importante a sostegno di quel mio tavolo psicologico.
Credo che ognuno abbia il diritto di inseguire i propri sogni se sono positivi, se non danneggiano gli altri. Molti bastoni tra le ruote infatti in questo processo siamo spesso noi stessi a mettercele con convinzioni limitanti, paure, dubbi, rinunce.
Però sul fatto che ad esempio un multimilionario (facciamo l’esempio per eccesso) possa essere felice nel gestire le sue molteplici proprietà e possessi, questo rimane un qualcosa di squisitamente soggettivo. Può esserne felice o meno.
Quando io trovo la mia felicità interiore nella mia dimensione quotidiana ed esistenziale, ossia se io sono felice a prescindere, il fatto che io possa essere un re, un artigiano, un poeta non riceve le ansie dalle ricchezze possedute quanto dalla gioia di una scelta responsabile, una conseguenza di un gioco.
Se lascio che le mie scelte siano guidate dalla mia realizzazione interiore, i risultati saranno migliori.
Ecco che, superata la soglia della preoccupazione, il quanto basta per sostenere economicamente la propria esistenza, le proprie passioni, la propria felicità conquistata diventa la base su cui costruire sempre nuove conquiste non ossessivamente.
Il di più, il troppo invece se diventa una malattia ansiogena, può essere rivalutato e messo da parte.
Respirando, mi chiedo però come una società siffatta in cui certe istituzioni siano così abili a creare crisi per indebitare gli abitanti di un pianeta, per metterli a disagio, per infondere preoccupazioni e togliere loro libertà, non sia ora di metterla in discussione per ricostruirla.
Perchè non vediamo molteplici colori tra la scarsità e l’abbondanza piuttosto che fissare dei limiti con i vari “sarò ricco quando.. sarò felice quando … sarò realizzato se….”.
Perché quattro famiglie di tirannosauri plutocrati dovrebbero voler possedere tutto quando una sana distribuzione di lavoro ed una ecologica ed etica revisione di quei debiti creati tramite un sistema economico che usa strumenti distorti che danneggiano la società stessa potrebbero risanare l’intero pianeta?
Perché permettiamo a idee false di dominare un intero sistema finanziario?
Bella domanda vero?
Costruiamo le basi di una ricchezza vera che sappia coniugare i talenti, le passioni con il giusto sostentamento e la sana sopravvivenza in questa società. Troviamo il nostro posto nella vita e godiamo di questa opportunità.
Se sei felice nella tua dimensione abbi cura di essa, se ti vuoi arricchire, arricchisciti, se credi che quando avrai la Porsche o un milione di euro sarai felice, continua a credere ed inseguire i tuoi obiettivi.
E non dare troppo credito a quei bellimbusti burattini mossi da burattinai. Sono falsi e ci stanno ingannando con conti totalmente privi di etica.
Se invece vuoi essere felice anche ora, fai un bel respiro e scrollati di dosso le cose inutili e comincia a costruire sulle fondamenta della tua felicità e realizzazione interiore ciò che vuoi.
Arricchisci la tua vita di amore, abbondanza, soddisfazioni e imprese.
Un abbraccio,
Paolo Milanesi