SCOPO DELLA VITA

E se tutto fosse come un soffio???

ciao,

siamo sempre alle prese con questo e con quello

  • essere
  • fare
  • avere

Sono tre categorie dell’esistenzialità ma spesso ad avere la priorità sono le categorie del fare o dell’avere con i connessi  optional:

  • dover dimostrare
  • dover diventare
  • dover conquistare
  • dovere a tutti i costi … ecc…

E cosa c’è di male direte voi?

Niente rispondo io.

Contento tu, contenta tu, contenti voi….

Intanto il tempo passa e la vita svela sempre di più  le sue leggi inesorabili. Un bel dì si saluta il pubblico e il viaggio cambia direzione, cambia scenografie, attori. Sul regista chissà…

Chissà veramente …

Nelle varie età della vita ci si comporta psico-fisicamente in modo diverso.

  • Da bambini si è accuditi
  • l’adolescenza insegna a familiarizzare con le emozioni, gli altri, la sessualità, ci si rende conto di essere qualcuno di particolare
  •  l’età adulta ci mette a confronto con le responsabilità
  • poi si matura e si diventa un frutto particolarissimo con un succo di esperienze da spremere
  • fino ad arrivare alla fine del viaggio

E lì forse ci si guarda indietro  si cerca di tirare bilanci anche molto veloci, ottenuti da una revisione fulminea delle esperienze piacevoli o spiacevoli; di tutto l’insieme delle esperienze vissute.

Su ciò che accade dopo puoi leggere il “Bardo Thodol” (Il libro tibetano dei morti),

Ognuno alla fine avrà il privilegio di aver vissuto il famigerato … destino..

Già scritto? Fino a che punto? Chi lo decide?

Queste sono domande un pò filosofiche, esistenziali ma importanti.

Pensate al destino di un ebreo morto in una camera a gas o di chicchessia individuo costretto dalla storia, dalla società  bruciare la propria esistenza in circostanze accidentali così drammatiche.

Durante la prima guerra mondiale furono precettati i “ragazzi del ’99”, coloro che avevano 17 anni e che ebbero un ruolo fondamentale nelle vittorie italiane.

Pensate alle famiglie, alle madri. Pensate ai genitori dei figli spediti in Vietnam, ma che dico in Vietnam. Pensate alle crudeltà di ogni guerra su questo pianeta.

Pensate a chi viene citato nella storia come un grande. Ai Giulio Cesare (ed ai suoi genocidi gallici), ai Napoleone, agli Hitler, ai Mao, a tutti … Perfino Cavour, il grande diplomatico, ha molte vittime sulla coscienza.

Quante guerre …

Necessarie?

Sempre?

Belle domande, vero?

Mi fa stranezza trovarmi negli anni 2000 e assistere ancora a certi regressi sociali, a certe manipolazioni degli esseri umani che devono dipendere dalle sorti decise da chi ha potere.Come marionette.

Certamente non esiste neppure una libertà pura. Anche chi ha cercato la libertà nei guru finisce con il dipendere dal guru.

Qualcuno trova sprazzi di sollievo nell’animale totem o nel discorso del tale; qualcuno nella vittoria della squadra di calcio che gli apre tutti i chakra contemporaneamente. Poi li richiude nell’ego, nell’odio, nei doveri, nelle solite cose. Ed il tempo passa.

Tanti se ne sono andati, tanti se ne andranno.

Lo vedo io nel mio piccolo che avendo vissuto la mia adolescenza negli anni ’80 ho visto cosiddetti “idoli” sparire dal pianeta. Da Kennedy a Van Halen  a Maradona. Per non parlare di ciò che ho visto in famiglia. Dei miei dolori personali.

La vita allora forse è un dono che si complica nell’individuo.

Siamo noi che ne facciamo qualcosa di complicato, che usiamo il pensiero in un certo modo costruendo convinzioni sulle esperienze vissute, immaginate o viste vivere dagli altri.

E allora cosa fare? Andiamo in un bosco e viviamo di erba e natura?

Immersi nella società che il karma ci ha permesso possiamo a volte, quando ce ne ricordiamo, fare un bilancio della nostra esistenza e presenza su questo laboratorio-pianeta chiamato Terra.

Possiamo fare un elenco

  • delle cose che ci opprimono
  • degli eventi che ci rendono felici
  • di chi ci rende più felici e di chi non sopportiamo
  • dei traguardi raggiunti ed elle frustrazioni

Un bilancio, un semplice bilancio e poi …. valutare se tutto questo può avere il valore di … un soffio … di qualcosa di fugace che un giorno è destinato semplicemente a scomparire, proprio come faremo noi.

E potrei ricordare ciò che il momento mi riporta alla coscienza, potrei anche dare un nome a tutto ciò … valutarlo;  potrei trovare un aggettivo capace di descrivere ciò che è stata la mia esistenza fino ad ora, per poi progredire il viaggio con più consapevolezza, solo con un pò più di consapevolezza. Respirando nel presente.

Mentre intorno accade ciò che deve o vuole accadere in questo mondo bizzarro, gettato nel cosmo e sorvegliato da … Già … da chi?

Ti lascio con un mio video che ti può aiutare a fermarti e respirare e se vuoi a riflettere. Ad esercitare respiro e riflessione liberi, senza forzature.

Così,  tanto per …

un abbraccio,

Paolo Milanesi

 

 

 

 

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