Maradona e il suo …. genio
Ciao,
è morto Diego Armando Maradona e non ho seguito il putiferio che si è sollevato.
Non ho seguito cosa è successo in Argentina o a Napoli; non l’ho seguito perché avevo altre priorità e la mia mente era già satura di lockdown, updown e per fortuna di funkytown (Jamiroquai, Chic, Lipps e via dicendo).
Ho seguito poco anche la vita privata del pibe de oro. So che nel 2000 quando mi trovavo all’Havana per un viaggio con amici idraulici fui in una discoteca dove la sera prima era stato presente Diego Armando.
“Sai ieri sera c’era Maradona”; solo un frivolo e curioso episodio mentre sorseggiavo un coca e rhum.
Ho capito che tante espressioni di qualcosa su questo pianeta sono “derivate da” idee particolari e possono avere un ruolo particolare. Qualcuno ad esempio decide che il tale è una star. Qualcosa induce un pubblico a rendere un locale la moda dell’estate o a fare di qualcuno una sorta di divinità.
La tendenza su questo pianeta è infatti quella di idolatrare idoli, siano essi oggetti (un cellulare particolare, un paio di scarpe) o esseri umani dotati di qualche talento particolare (un pittore, un cantante, uno stilista, uno scrittore ecc…). Si fanno idoli mondani. Rocco è l’idolo delle casalinghe disperate come Cicciolina lo era degli assatanati allupati.
Del resto forse la materia deriva dallo spirito ma dimentica la sua sorgente, lo scopo iniziale, il valore iniziale. Perde purezza e magari può riacquistarla un giorno.
Personalmente non capisco il valore di un Picasso. Vi trovo colori e forme in un linguaggio dodecafonicamente caotico. Ma prontamente arrivano degli esperti che mi dicono “è stato un grande artista”. Un po’ folle, sicuramente…
Gli uomini (certi uomini) comunque hanno conferito un grande valore artistico a molte sue opere.
Io non ho i criteri né per comprendere la sua arte né per giudicare. Me ne astengo e visto l’offerta sul mercato, non potendo concedermi un Monet o un Renoir o un Leonardo, mi limito a contemplarne la bravura, il genio, intravedendolo e facendomi rapire da qualcosa di misterioso e magico. Preferisco loro a Picasso.
Comprendo il genio di Bach, Mozart, Stravinskjij, l’innovazione di un Miles Davis. Il contributo enorme di un Dante o di un Manzoni alla letteratura o di Einstein e Max Planck alla fisica. Comprendo l’importanza della fisica nucleare, poi arriva l’uomo che ne fa un uso bellico, di potere, di sterminio e di minaccia. L’uomo è pericoloso.
Poi vedo il “Grande fratello” e annessi, qualcosa di abominevole e immondo. Manipolazione pura sia di chi ha il coraggio di entrare in quella casa sottoculturale, sia di chi ha il coraggio di guardarla. Comunque è sempre libertà fino a quando non mi obbligate a guardare, scusate il termine, certe … cagate. Ma le persone vogliono spensierarsi e divertirsi e ne hanno diritto, sempre nel rispetto della libertà altrui.
Poi esiste il calcio e mi stupisce come milioni di persone impazziscano di gioia o di dolore osservando 22 giocatori rincorrere una palla, strapagati. Però … è così.
Ognuno è LIBERO DI APPREZZARE o di DENIGRARE. E ognuno è libero di IGNORARE.
Ci sono sport altrettanto interessanti del calcio, ma è il calcio ad andare di moda, cosa possiamo farci?
Da ignorante in materia io personalmente e sottolineo personalmente sono rimasto impressionato più volte dalle giocate di Maradona. Certo, mi hanno impressionato Pelè, i lanci magistrali di Platini, il Milan di Sacchi e tanti altri momenti calcistici legati ad una squadra, ad un calciatore.
Se penso a Maradona però avverto qualcosa di particolare, che mi rende quasi malinconico.
Comprendo che Maradona può aver lasciato un segno pazzesco nella disciplina (se così vogliamo chiamarla) del calcio. Perché ci saranno quelli che infieriranno sul fatto che “undici ignoranti che rincorrono il pallone” e via di questo passo. Poi, magari, guardano il Grande Fratello.
Lungi da me difendere la dignità di uno sport siffatto e da musicista denigrare i milioni di persone che vanno a vedere i concerti del tale e del talaltro, dai Queen a Bruce Springsteen, da Bello Figo a Ultimo.
Però il genio è una cosa ben particolare.
Può essere geniale un inventore o qualcuno che aggiusta qualcosa nella quotidianità. Può esserlo uno scrittore o un regista come Woody Allen, può esserlo Shakespeare, comunque nella stragrande maggioranza dei casi ci si trova di fronte a individui lavoratori in un certo ambito. Prestano la loro immagine, la loro bravura, le loro performance ad un dato settore. Si buttano nel mondo, nella mischia e si affermano.
Vengono ricordati i Marlon Brando, gli Elvis, le Marilyn Monroe. Non trovo genio in un Sean Connery o in un John Travolta. Trovo in molti carisma e bravura e rispetto il loro impegno e lavoro nel settore mediatico che gli ha conferito successo.
Trovo genialità nell’esplorazione creativa di Miles Davis in ambito musicale, nel come Jaco ha suonato il basso; si parla del genio di Edison, di Leonardo ecc.. ecc…
E credo che in Maradona la genialità sia riuscita pienamente ad esprimersi anche con toni di poeticità motoria. E’ stato un canale per l’espressione di un archetipo immortale del calcio.
Se un extraterrestre mi chiedesse: “che cos’è il pop?” Gli farei sentire un brano del buon Michael, se mi chiedesse “che cos’è il rock”, un brano dei Black Crows; alla domanda “che cos’è la donna?” magari gli mostrerei una foto della Fenech. Se mi chiedesse che cos’è il calcio gli mostrerei … una giocata di Maradona.
Il Maradona genio del calcio, il Maradona calciatore con il suo genio.
Poi c’è il Maradona uomo, come c’è il Freddie Mercury uomo, il Chet Baker uomo, il BB King uomo, l’Einstein uomo, il Carl Gustav Jung uomo, come il mio personale essere uomo.
Insomma, il genio abita in corpi psico-fisici che lo ospitano, con i relativi limiti spazio-temporali-karmici.
Se già un comune mortale operaio, un padre di famiglia, una casalinga hanno i loro pregi e difetti, le loro virtù e vizi, il genio è un po’ più sregolato per definizione. “Genio e sregolatezza” si suole affermare.
Io ho riscontrato il genio in Maradona calciatore.
Sul Maradona uomo non esprimo giudizi, come cerco di non esprimerli su Miles Davis e i suoi vizi o su BB King e la sua vita matrimoniale, sulla moralità di Rocco e questo per le migliaia di appartenenti nella storia a questa e quell’altra forma di espressione sia artistica, musicale, cinematografica, teatrale, scientifica o sportiva.
Potrei sbilanciarmi esprimendo giudizi su un Hitler, un Pol Pot, ma poi dovrei chiedermi anche il perchè di certe cose a livello ambientale. Perchè certe cose sono potute e possono accadere?
Vedendo la fragilità umana e riconoscendola in me, intanto ricordo con una leggera malinconia mista a stupore il genio calcistico di Maradona. Mi meraviglia davvero cosa abbia saputo fare lui nel calcio.
Le sue debolezze umane gliele lascio. Non ho seguito il reality della sua vita.
Un abbraccio,
Paolo Milanesi