Musicisti, poeti, artisti fatevi sentire
Ciao,
una pseudo pandemia ci costringe in casa. Io personalmente non conosco la verità su questa situazione ma per esperienza so che dietro ogni evento c’è sempre l’agguato di chi lo possa usare per manipolare gli altri, come accadra’ anche questa volta.
In questo caso “gli altri” sono attività, aziende, piccole e medie imprese, studenti, insomma ben pochi saranno esenti da qualche genere di ripercussione. Si vedrà.
Dentro ogni crisi comunque si nasconde sempre qualche opportunità.
Ad esempio lo stare in casa mi costringe a studiare, a scrivere, a tirar fuori i miei talenti riservando molto spazio a riflessioni e silenzi. Poco ai media che martellano di paure e pseudo verità elitarie.
Io vedo questa situazione quindi come l’opportunità per tanti artisti di fermarsi un attimo e riflettere sulla propria personalità artistica, un dono di valore immenso specialmente quando ben coltivato.
Faccio alcuni esempi paradossali e spinti per rendere un’idea.
Un commerciante di dolci sarà certamente penalizzato da questa crisi, ma potrebbe prendere l’occasione per imparare a cucinare i propri dolci preferiti. Diventerebbe non più solo un venditore ma parteciperebbe del processo creativo di cui solitamente e’ solo commerciante, esprimendo finalmente qualcos’altro di sé.
Una prostituta abituata a vendere il proprio corpo potrebbe comprendere fermandosi un attimo che ciò che lei “svende” e’, ed ha, un
qualcosa in piu’
che solitamente non e’ abituata a considerare.
Ora noi artisti, e scusate la presunzione se mi ci metto dentro, solitamente siamo abituati a vendere o svendere la nostra arte a fini commerciali e non c’è alcun male. Ma facendo così scendiamo a compromessi.
- Facciamo ciò che ci commissionano
- Rimaniamo dentro i canoni del mercato
- Non ci facciamo conoscere pienamente
- In alcuni casi, spero pochi, permettiamo di essere schiavizzati
- Veniamo limitati nell’espressione della nostra creatività
- Non esprimiano la nostra reale personalità artistica se non a tratti
A volte ho sentito la frase “io non mi svendo” o “io non mi vendo” che però talvolta rischia di diventare bandiera di una sorta di musicista altezzoso. A volte, sottolineo.
Se ci sono lato positivi riguardo l’accettazione di determinati compromessi, io vorrei portare la tua attenzione sull’
aspetto pienamente espressivo della tua personalità artistica.
Non e’ assolutamente un percorso facile imparare un’arte, che sia il dipingere, suonare uno strumento o altro. Si parla di anni di studio, esercizio, sacrificio. Si parla di sudore, applicazione, determinazione, sogni infranti, tante frustrazioni, salite e discese.
Certamente le soddisfazioni date da applausi sono importanti, ma quale soddisfazione e’ pari dall’esprimere la propria musica, il proprio talento, la propria poesia, i propri disegni, le proprie… torte?
Quindi il mio e’ semplicemente un invito a tutti gli artisti di cogliere questa grande occasione di pausa e riflessione per far sentire la propria vera voce, la propria musica e condividerla per quello che e’. Di qualunque tipo, genere purche’ passionale, vera, sentita.
Personalmente conio il termine “essenzialismo” per definire il ciò che e’ nella sua essenza più vitale, nel suo prototipo espressivo.
Quindi amico artista prova a tirar fuori la tua personalità artistica essenziale, il tuo timbro o il tuo fraseggio essenziale o le tue linee di colori, la tua torta preferita, il giardino dei tuoi sogni, quel
qualcosa in più
Che ti contraddistingue e che vuoi condividere senza stereotipi. E faccelo conoscere!!!!
Grazie
Dal mio album “Ascolta”