La guida spirituale dell’uomo e dell’umanità – parte prima
Esamino un testo di Rudolf Steiner, studioso e fondatore dell’antropologia.
Il testo che prendo in considerazione e’ “La guida spirituale dell’uomo e dell’umanita’“.
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Gli spunti sono interessanti, del resto l’intelligenza non e’ mai scontata.
Vediamoli insieme.
L’essere che si incarna gode della presenza di un io alternativo a come siamo abituati a pensarci. E’ buona abitudine esercitare l’osservazione, ripercorrendo la nostra storia e le nostre azioni e vicende.
Riusciremo in questa pratica ad andare indietro fino ad un certo punto oltre il quale non ricordiamo, oltre il quale eravamo maggiormente connessi con la nostra anima, intenta a preparare il nostro cervello ed il corpo fisico alla futura avventura. E a poco a poco ci toccava l’esperienza dell’imparare a gestire lo spazio, impadronirci della saggezza della legge di gravita’, imparare un linguaggio e fare uso del pensiero.
Nei primi anni era forte la nostra connessione con il mondo spirituale e con le gerarchie superiori. A poco a poco la coscienza si mise in contatto con il mondo esterno. La saggezza del bambino, data dal contatto con quegli esseri spirituali andava in parte dispersa, ma non del tutto.
Alcune forze rimangono infatti latenti, assopite, mentre altre agiscono sulla natura umana, quali sul fisico, quali sull’eterico, quali sull’astrale.
Ci si avvia così verso uno sviluppo a cui partecipano anche forze luciferiche ed arimaniche. Il contatto con i mondi spirituali, necessaria prerogativa per ridiventare fanciulli ed essere degni del regno di Dio esigera’ in seguito una preparazione specifica.
L’uomo in seguito deve elevarsi, trascendere se stesso, cercare la guida superiore e divina in sé, anche tenendo conto dell’evoluzione del pianeta Terra e del destino fisico di entrambe.
Il sé cosciente si apre allora ad un sé più ampio, superando ogni presunzione umana. I primi tre anni di vita quindi sono quelli in contatto con lo spirito, prima di identificarci con una personalità ed asservirci ad un processo di condizionamento. Tre anni, il tempo che fu concesso a Gesù di esprimersi come il Cristo.
E noi? Possiamo trovare in noi stessi quelle energie? Possiamo scoprire o attivare il cristo in noi stessi?
Possiamo cominciare a riconoscere nei vangeli la testimonianza di detta spiritualità, di quei mondi superiori in noi spregiudicatamente così attivi durante i primi anni di infanzia.
Individui come Socrate, benché nati prima di Gesù avevano accesso alla propria guida spirituale e fu ad esempio lui a favorire la diffusione di uno stato d’animo capace di far accogliere successivamente gli insegnamenti di Paolo in Grecia.
In tal senso Socrate preparo’ la strada al futuro messaggio di Cristo.
E noi? A cosa possiamo aprirci? A quali mondi? Quali energie potremmo risvegliare? Quale filo scopriamo ripercorrendo la nostra esistenza? Chi eravamo nella primissima infanzia? E prima di nascere? E dopo…. Più avanti nel futuro… Chi siamo destinati a divenire o…. essere?
Respirando….
Paolo Milanesi