Coronavirus verità menzogna e paura
Ci troviamo nel bel mezzo di una situazione enigmatica, paradossale, preoccupante, endemica, pandemica, epidemica. E’ il momento dei coronavirus, ma non uno qualsiasi, il Covid 19. Che cos’è? Esso è stato definito ma non ancora ben identificato ma ci siamo quasi. E’ qualcosa che fa paura alla moltitudine. Perchè? Perchè può essere letale. Per chi? Si dice specialmente per la popolazione anziana e per chi abbia già problematiche di un certo tipo riguardanti la propria salute in corso. Come una normale influenza? Forse, ma non è normale perchè è nuovo, diverso, minacciante. E per il resto della popopolazione? Tutti devono stare attenti perchè il virus si trasmette con una certa prepotenza, quasi arroganza. Vuole invadere, possedere, costruire. Un’invasione come nella storia se ne sono viste di barbariche, espansivistiche, imperialistiche. E’ qualcosa che vuole diffondersi e porta con sé la paura. E’ curioso, quasi intelligente.
Probabilmente i virus sono dotati di una certa intelligenza e addirittura volontà. Pensano? Chissà. Si muovono, viaggiano, loro adesso possono. Gli uomini meglio che stiano attenti a tutto, ai contatti umani specialmente. E’ paradossale che nel periodo della proclamazione delle uguaglianze assolute, delle aperture a tutti gli scambi, della massima tolleranza verso qualsiasi risorsa, ci si debba chiudere ed isolare. Io personalmente non ho grandi difficoltà. Il periodo mi aiuta a pensare e ad ascoltare. Ascoltare voci, ascoltare me stesso, centrarmi nella solitudine. Solitudine che non mi ha mai perfettamente coinvolto nè tantomeno abbandonato. Solo con me stesso, nel mondo. Un mondo che sinceramente fatica a convincermi perchè io non mi sento totalmente mio, anche se in buona parte sì, ho compiuto un buon lavoro di riacquisizione delle mie parti.
Franco Battiato fu davvero un cantautore rivoluzionario perchè riuscì a trasferire alla folla concetti mistici dei pochi. Un centro di gravità permanente. Un centro, qualcosa che rimane lì, permane, forse immutabile, testimone, osservatore. Quel punto intorno a cui i samurai fanno esistere le proprie arti. Qualcosa che .. è. “Essere”, un tema che dall’antica Grecia in poi ha subito riflessioni, intellettualizzazioni. L’essere è stato pensato in mille modi. Il danzatore invece … danza, il pensiero conta poco. Danza intorno ad un ipotetico centro interiore di cui magari non è consapevole, colora dei suoi movimenti lo spazio che poi lascia libero e sgombro. Ogni giorno ci muoviamo portando con noi il nostro mondo e danziamo intorno al nostro centro, spostandoci da uno spazio ad un altro. cos’è il nostro centro? Dove è il nostro centro? Cosa c’è veramente dentro di noi? Esiste qualcosa di essenziale a prescindere dalla mia identificazione? E’ vuoto, pieno, invisibile? Sono un uomo con una personalità, con dei ruoli, dei tratti caratteriali, sogni, ambizioni…. Chi sono veramente?
Battiato quasi cristicamente ha compiuto un lavoro. Ha messo in canzoni messaggi spirituali, esoterici, di verità. L’ha fatto forse a scopo ludico. Gesù, non potendo e non volendo spiegare ai più certe verità raccontava parabole, che pochissimi capivano e capiscono tutt’ora. Esiste qualcosa che prescinde da come noi vogliamo abitualmente intendere la vita? Che cos’è la verità? La verità è a parer mio qualcosa di simile al silenzio di Gesù di fronte a Pilato e ad Erode. Interrogato, non risponde o comunque non offre più di tante spiegazioni. E’ così punto e basta, cosa vuoi che ti dica. La verità è qualcosa che risuona dentro, ma non a tutti. Capita però che non vogliamo riconoscere certe verità perchè possono far soffrire. Le si evita. Ma prima o poi si dovrà fare i conti con esse. Perchè la verità bussa continuamente. Che cos’è la verità? Probabilmente qualcosa che ha il dono di espandersi, di risuonare e di liberare, rendere liberi. Quando qualcuno afferma qualcosa e tu sei d’accordo ti apri, quasi ad espanderti con soddisfazione, ti liberi di qualche peso. La verità allora può assumere la sensazione di qualcosa di illimitato, infinito, immenso, liberatorio. La verità di chi siamo davvero, la verità riguardo i fatti della vita, le verità che ci raccontano e che noi abbiamo il diritto di valutare se prendere come vere. Siamo noi che dobbiamo dare un assenso. Siamo noi a scegliere alla fine se crederci o no.
In certi regimi se non sei daccordo con certi principi rischi di fare una brutta fine. Allora casi sono due, anzi tre: accettare e accondiscendere, rifiutare e subirne le conseguenze, cercare un compromesso. Gesù rimase integro con la sua verità, come lo fu per tutta la vita. Padre Kolbe si portò la sua Maria nella tomba, Giovanna d’Arco, Giordano Bruno sono altri esempi eclatanti di chi della verità fece un baluardo. Ci sono persone talmente convinte di un principio che sono disposte a morire per esso. Si sono fatte le guerre in nome di ideali ma la verità dietro di esse è troppo complessa da recuperare. Eppure dentro tutte le trame, i fili, i complotti, gli interessi esiste un filo che li lega. La verità risuona in ognuno a modo suo. Si adatta alle culture ed alle tradizioni intrufolandosi nelle chiese e nelle religiosità. Forse nel moltiplicarsi e suddividersi, riesce a mantenersi una, integra, silenziosa. L’integrità di un uomo è ciò che lo rende univoco, sincero a se stesso innanzitutto, più presente, centrato.
La menzogna d’altro canto è ciò che offusca la verità. E’ come se in un cielo totalmente nuvoloso dicessimo “oggi non c’è il sole”. E’ vero, non appare, non è visibile. Ma c’è eccome. Le menzogne offuscano la verità sempre ma sono smascherabili perchè non hanno l’onnipresenza ed onnipotenza di qualcosa di vero. Pertanto hanno vita breve, come le nuvole.
Allora è fondamentale riuscire a scoprire la verità dietro le informazioni che riceviamo dagli altri. La verità dietro ciò che ci dicono i mass media, le persone, le istituzioni, persino gli amici. Una parte di noi l’abbiamo ceduta alla famiglia, una al lavoro, una parte al governo, una allo stato, una alla politica, una alla religione, una alle speranze ed ai sogni, alle ambizioni ed ai desideri, ricevendo in cambio pseudo-soluzioni. Così, frammentati ci muoviamo nella vita. Non siamo totalmemente padroni di noi stessi perchè abbiamo ceduto parti della nostra sovranità a tutto il resto e non riusciamo più ad ascoltare la nostra voce profonda, al di là della mente.
E se non bastasse a giocare contro di noi c’è la paura. Un mostro capace di produrre qualcosa di chimico che ci impedisce di incontrare noi stessi, di ascoltare noi stessi e che ci offusca, ci rende schiavi di parassiti mentali. La paura, se già siamo abili a vitalizzarla già di nostro, ci viene propinata di continuo. Ci insegnano ad aver paura perchè così siamo manipolabili, schiavizzabili, controllabili e ridimensionabili. Esiste una paura concreta, quella che si attiva dal momento che ho di fronte un cobra velenosa, ed una paura che si attiva a prescindere dalla presenza di esso. Ne basta l’idea, ne basta solo il sospetto. Credo che dobbiamo essere cauti di fronte ai fatti mentre indaghiamo sulla verità delle cose per non essere traditi dalla nostra coscienza, per non svenderci al mondo. Poiché noi siamo pezzi di cielo incarnati e ce ne dimentichiamo, ci facciamo fregare.
Un essere felice, integro, sano e dotato di vero potere fa paura al sistema, molta paura. E’ più difficile prenderlo in giro e molte funzioni di tale sistema rischierebbero di non stare più in piedi. Certe soluzioni imposte, certi trattati, certe lezioni dei benemeriti, tutto ciò che priva della libertà sarebbe subito smascherato. Ma questa ipotesi, di un mondo abitato da esseri felici, appagati, realizzati riguarda una civiltà diversa, più evoluta, forse non terrestre o forse terrestre ma in un contesto temporale spostato avanti di qualche centinaia o migliaia di anni.
Eppure quel regno dei cieli di cui parlava Gesù non è nemmeno tanto utopistico, se si riesce a fare spazio tra un pensiero e l’altro, tra un’idea fissa ed un’altra, se si ascoltano i silenzi tra le parole, si attiva il cuore spirituale, si recupera il centro e si recuperano le parti frammentate e cedute che ci fanno identificare con l’accidentale, con ciò che un giorno si immancabilmente si spegnerà.
Intanto siamo alle prese con il Covid 19. Da dove viene? Perchè esiste? Cosa vuole da noi? E mentre questo piccolo insignificante tentativo di rompere gli equilibri mondiali si diffonde, cosa accade nelle varie dimensioni del sistema? Cosa accade nella società, nella politica, nell’economia, nel mondo militare? Cosa accade? E quanto ciò che accade è legato al Covid 19? Quanto ciò che accade è strumentalizzabile? Da chi viene gestito? In che modo? A chi giova veramente? Tornando indietro com’era il mondo prima di questo piccolo rompiscatole? Cosa sta succedendo adesso? Cosa diventerà alla fine di tutto? Dove ci troveremo? Chi comanderà? Quali saranno i giochi? Chi sta giocando a cosa?
La verità deve sempre trionfare, in ogni caso, in ogni rapporto, in ogni alleanza, in ogni situazione, perchè la verità è come il sole. Vuole continuamente richiamarci alla bellezza dell’universale, togliendoci di dosso polvere, vestiti vecchi e ipocrisie. Pertanto io ascolto le varie campane ma ascolto tra un rintocco e l’altro i sussurri della verità. Non so se faccio bene a coltivare questa solitudine che si nutre di silenzi. Aspettando Godot.
Paolo Milanesi