LA SECONDA DOSE – Episodio 1
La domenica di un luglio nebuloso ma caldo decido di rilassarmi. Cosa di meglio di un bel ristoro in un agriturismo fuori città? Una delle possibili soluzioni approvata da tutti.
Un tentativo di pioggerella fa sorgere il dubbio “saremo dentro o fuori?”. Il tentativo del cielo va in fumo così ci troviamo in un tavolo sistemato in una veranda all’aperto.
Sarà una delle ultime volte che mi sarà concessa la possibilità di accedere ad un tal luogo “una volta” definito pubblico? Non lo so. Adesso posso e ne approfitto.
Siamo in una trentina di persone sparse.
Ecco arrivar una coppia di quelle lascia presumere potenziali “clienti difficili” che dopo una disquisizione su “il tavolino meglio qui o là” si accomoda, anche perchè se da un lato la cameriera non aveva una certa pazienza, la titolare risolve con il mitico “noi cerchiamo di accontentare tutti”, cosa che le fa onore. ed il tavolo viene posizionato, come la prima pietra di un edificio importante.
A tavola a volte gli sguardi si incrociano con quelli degli altri conviviali: un tipo parla di “un pianoforte da spostare” e subito lo collego alla musica, ma potrebbe essere anche un mobiliere. Una bella signora dagli occhi verdi mi colpisce proprio per l’eleganza.
I due di prima devo essere sincero appartengono a quella categoria che non riesco a rendermi subito simpatica, ma molte volte, lo ammetto, ho sbagliato. Però la prima impressione è questa.
Ad un certo punto lei (sappiate che in certe coppie è la donna a trascinare all’inferno il malcapitato) ferma la cameriera e le dice queste parole:
“Mi scusi, ma qui siamo al sicuro? Perchè sa io ho già fatto la seconda dose e non voglio rischiare”
Ecco … nella mia mente subito appaiono immagini di ebrei non più accettati in certi locali, di neri non ben visti sugli autobus, di esseri “rifiutati”, “relegati”, “esclusi”, “emarginati”.
Il primo moto che ho è molto istintivo: rompere tutte le bottiglie sul mio tavolo in testa a quei due. Perchè? Non lo so, è un moto istintivo, chissà da dove arriva. E poi lui cosa c’entra? E’ succube e sorridente acconsente al timore dell’ancella. Chiaramente … impreco dentro di me e appena appena fuori. La mia famiglia mi conosce e sa.
Poi, dopo essermi sfogato ben bene sale la compassione, dote straordinaria che per fortuna mi salva sempre in una sorte di automatismo.
Lascio così correre il tutto e in me una sorta di abbraccio energetico avvolge i due. Siamo tutti UNO. Forse è vero.
Sapete, io il giorno della memoria lo celebro spesso, non sono ipocrita come taluni che fanno i fenomeni una volta l’anno. Per me anche il Natale consumistico non ha valore alcuno perchè do il vero significato alle cose. Ne farei volentieri a meno ma mi adeguo per convivenza.
Vi parrà strano ma a me appaiono più volte nei mesi nella mente le immagini di un povero ebreo fatto scendere rudemente da un camion per essere trucidato in una fosse comune dai nazisti in un bosco lontano da tutti. Cosa che per bilanciare, hanno fatto anche i comunisti, quindi tranquillizzatevi. E’ storia.
Per arrivare a tanto serve innanzitutto convincere il proprio popolo, creare un mostro riempito di stupidaggini che però divengono egregore capaci di bypassare la coscienza spirituale o semplicemente il buon senso umano.
Lo sguardo di quell’uomo non è di terrore ma un mix di terrore, stupore, incredulità.
E’ ancora vivo e ha ancora un attimo prima di vedere dove lo stanno conducendo. La speranza è ancora flebile ma c’è. Poi tutto finirà. Ancora forse un paio di minuti o forse più, dipende dalla coda di cui fa parte prima di essere fatto cadere nella fossa e ucciso a colpi di pistola.
Fatti accaduti su quali basi?
“Ma come”, dovreste dire voi, “non paragonerai certi avvenimenti al tuo episodio?”.
No. Mi preoccupano però i preliminari che hanno preceduti certi fatti storici.
Fu costruita abilmente con la propaganda una discriminazione.
Si cercò di dimostrare, anche usando la scienza, che una certa popolazione era inferiore e non degna di …..
In alcuni luoghi sorsero associazioni apposite per reprimere nei modi più cruenti i “nemici”: l’NKVD, le SS, il Ku Klux Klan per fare esempi. Polizie per fare pulizia.
hanno creato un nemico!!!
Forse non è la stessa cosa di ora ma siamo solo all’inizio.
Intanto il nemico lo stanno creando per davvero. Chi rifiuta di adeguarsi alle direttive di …
Di chi? Di Dio in terra? Di un cravattaro messo lì senza consenso.
Certo che se è vero che chi tace acconsente, un poco di responsabilità la abbiamo.
Sempre più mi convinco che sia una setta a gestire la matrix.
Una setta di satanisti della più bassa lega che vogliono estendere il loro dominio su ogni cosa. E cosa di più efficace per esercitare un controllo capillare delle nuove tecnologie?
Le strategie sono sempre le solite ma i mezzi cambiano.
Anche il nemico va rinnovato.
Prima … si occupano delle menti. Devono addestrare i robot, programmarli con la propaganda, una propaganda di bla bla bla bla. E tutti a bere!!! Tutti ad accogliere il verbo, la nuova religione dell’ adorazione del dio vaccino.
Religione che non legherà l’essere umano al divino che è in sé, come dovrebbe spiritualmente fare, ma lo vuole legare ai tentacoli della piovra che avidamente se lo inghiottirà.
Comunque tutto poi all’agriturismo è proceduto alla grande in compagnia della famiglia e di ottimi amici. In quei momenti non c’erano pensieri pericolosi, voglia di spaccare bottiglie in testa, ma pura amicizia. Godiamocela ancora un poco intanto che possiamo.
Prima di venir additati come i nuovi nemici pericolosissimi, i nuovi parassiti i nuovi sorci.
Che bello sentirmi sorcio!! Devo solamente stare attento al gatto. E’ astuto, subdolo e veloce.
Un abbraccio,
Paolo Milanesi